Archivio della categoria: Senza categoria

AQVA

 

   AQVA - 2019

 

Deus sive Natura: l'assunto di Baruch Spinoza può indicare la direzione verso cui tende la ricerca di Claudia Chianese, che è una costellazione complessa di arte e spiritualità. La natura, sua fonte d'ispirazione costante, è permeata dal Divino e, attraverso il processo creativo e la riflessione personale, emerge alla coscienza un senso panico di appartenenza al Tutto.

In questa mostra una serie di fotografie in bianco e nero del 2017, scattate alle isole Seychelles, sono il risultato di una ricerca sulla natura dell'acqua e i documenti di un percorso di meditazione.

La fotografia di Claudia Chianese è sguardo sul mondo e sguardo interiore, che coglie nella visione gli elementi minimi del reale come parte del sé. L'artista pone tutti i suoi sensi all'erta, isolandosi, come in un giardino Zen. Rincorre le forme insolite e cangianti della schiuma del mare, che si insinua tra le rocce e muove la sabbia, creando nell'immagine fotografica composizioni astratte, che hanno campiture bidimensionali. Un'alternanza di linee morbide e nette divide lo spazio visivo in due mondi, il bianco e il nero, con tutte le variazioni tonali date dalla porosità delle superfici e dall'irregolarità dei granelli di sabbia. Alcune fotografie definiscono volumi e geometrie delle rocce, ridisegnandole in forma di sculture.

Gli scatti inquadrano particolari, sfiorano la superficie dell'acqua e attraverso l'immagine sembrano assorbirne i rumori e i gorgoglii, in un complesso gioco sinestetico. A tratti l'obiettivo della macchina fotografica si allarga e si rivolge verso il cielo, le nuvole e l'orizzonte. Più spesso si concentra sui contorni delle rocce e sui riflessi mutevoli della risacca, a seconda delle zone d'ombra o di luce.

"Nel suo fluire, l’acqua esprime totale dinamismo. Essendo fluida, è sempre cangiante, mai uguale a sé stessa. Rappresenta lo scorrere del tempo e delle cose, simbolo di cambiamento, l'ha sempre rappresentato, in varie tradizioni e culture (...). L'acqua è vita, da sempre ha avuto una funzione catartica e l’immersione in quest’elemento la funzione di restituire all’essere umano la sua purezza, la sua vera natura spirituale". Con queste parole Claudia Chianese commenta la sua esperienza di meditazione e fotografia, che è metodo di lavoro e cifra stilistica.

Il medium della fotografia diventa per l'artista lo strumento con cui fermare il flusso perpetuo della natura e dare forma al processo di osmosi tra sé e il mondo.

Sunlight – memorie di famiglia vegetariane

 
 

SUNLIGHT - memorie di famiglia vegetariane.
di claudia chianese | edizioni bordeau | 2016
300 copie autografate | disponibile in libreria versione tascabile
segui la pagina facebook per tutti gli aggiornamenti

 

i luoghi di cui si parla nei racconti sono come un filo che cuce un episodio all’altro, un ingrediente all’altro. dove i ricordi di famiglia sono solo un pretesto per raccontare la storia di un percorso di vita, che inizia nel sud e ritorna al sud. Il filo è l’amore. per le cose, per gli animali, per le persone, per tutto.

una ricostruzione della cucina tradizionale mediterranea attraverso gli antichi ricettari di famiglia permette all’autrice di essere fedele alla sua scelta vegetariana senza tradire le origini. ogni racconto è immaginato come un sole che, emanando i suoi raggi, insinua una riflessione sul cibo e ci suggerisce che, attraverso l’energia che mettiamo a tavola, possiamo trasmettere davvero tanto, di generazione in generazione. attraverso i sentimenti che proviamo o gli ingredienti che scegliamo, possiamo nutrire o avvelenare, dare la vita, oppure toglierla.

e alla fine ci resta l’impressione che scegliere, cucinare, mangiare siano atti capaci di nutrire l’anima non meno del corpo.

sunlight, dove light sta per luce o per leggerezza. per amore o per vita.

 
 

 
presentazione di sunlight. memorie di famiglia vegetariane. dolci e salate.
6 ottobre 2018 | palazzo delle esposizioni, roma

i luoghi di cui si parla nei racconti sono come un filo che cuce un episodio all’altro, un ingrediente all’altro. dove i ricordi di famiglia sono solo un pretesto per raccontare la storia di un percorso di vita, che inizia nel sud e ritorna al sud. Il filo è l’amore. per le cose, per gli animali, per le persone, per tutto.

una ricostruzione della cucina tradizionale mediterranea attraverso gli antichi ricettari di famiglia permette all’autrice di essere fedele alla sua scelta vegetariana senza tradire le origini.

ogni racconto è immaginato come un sole che, emanando i suoi raggi, insinua una riflessione sul cibo e ci suggerisce che, attraverso l’energia che mettiamo a tavola, possiamo trasmettere davvero tanto, di generazione in generazione. attraverso i sentimenti che proviamo o gli ingredienti che scegliamo, possiamo nutrire o avvelenare, dare la vita, oppure toglierla. e alla fine ci resta l’impressione che scegliere, cucinare, mangiare siano atti capaci di nutrire l’anima non meno del corpo. "sunlight", dove light sta per luce o per leggerezza. per amore o per vita.

 

 

 
presentazione di sunlight. memorie di famiglia vegetariane. dolci e salate.
3 agosto 2018 | agriturismo vallemaira, nebrodi

 

 

 
presentazione di sunlight. memorie di famiglia vegetariane. dolci e salate.
13 giugno 2018 | aromaticus, roma

un'autobiografia scritta attraverso il cibo, un recupero della cucina tradizionale mediterrane attraverso racconti, ricordi di famiglia, i luoghi di cui si parla sono come un filo che cuce un episodio all'altro, un ingrediente all'altro, per ricostruire la storia di un percorso di vita, che inizia nel sud e ritorna al sud.

 

 
 

 
presentazione di sunlight. memorie di famiglia vegetariane. dolci e salate.
11 luglio 2017 | libreria vicolo stretto, catania

 

 
 

 
presentazione di sunlight. memorie di famiglia vegetariane. dolci e salate.
10 luglio 2017 | circolo unione, palazzo biscari, catania

il racconto di un viaggio, il viaggio della vita.

 
 
 

 
presentazione di sunlight. memorie di famiglia vegetariane. dolci e salate.
27 maggio 2017 | bibliothè contemporary art.

dialogo tra cucina mediterranea e cucina ayurvedica.
e sempre un successo quando crollano i muri, culture diverse parlano e tutto si fonde in un un unico punto d'incontro.
da sempre, in tutto il mondo, le donne hanno cercato di trasmettere amore, cura e gioia attraverso il cibo, perché tutti fossero soddisfatti e in salute e avessero l'energia necessaria per svolgere le loro mansioni. che fosse riso e lenticchie in India o pasta e fagioli in Italia poco importa.
da sempre, in tutto il mondo, la prima relazione con il cibo è avvenuta con l'allattamento, è passata attraverso un abbraccio. da quel momento, quando mangiamo, cerchiamo l'amore. E il cibo diventa nutrimento dell'anima.

 
 

 
sunlight. memorie di famiglia vegetariane. dolci e salate.
7-11 dicembre 2016 | palazzo dei congressi | più libri | edizioni bordeaux

 
 

 
presentazione del libro Sunlight. memorie di famiglia vegetariane.
27 novembre 2016 | associazione sunshine
l'associazione si occupa della ricerca e del confort negli ospedali per le persone affette dal morbo di crohn.  sunlight e sunshine, oltre ad avere il sole in comune, hanno anche un'attenzione particolare all'alimentazione sana.
è seguita una degustazione di alcune ricette presenti nel libro.

 
 

 
presentazione del libro Sunlight. Memorie di famiglia vegetariane. dolci e salate.
16 ottobre 2016 | di claudia chianese | edizioni bordeaux. | castello orsini
introduce  giuseppina del signore | michele grandolfo spiega l'origine della dieta mediterranea.

 

Radura

 

   RADURA - 2016

 
Il bosco di Claudia Chianese è fatto di materia e di visioni, di odori, suoni, alberi, foglie, terra e di sogni, di zone d'ombra e di squarci di luce. Una passeggiata diventa metafora di un percorso di rinascita e rigenerazione, in cui reale e ideale si fondono, attraverso l'esperienza sensoriale e la tensione emotiva e mentale. Una serie di scatti raccontano questo viaggio nel fitto del bosco, di risalita verso il cielo, tendendo lo sguardo tra gli squarci del fogliame, aprendo varchi nell'intrico di rami, per ritrovare la luce.

Le 20 fotografie in bianco e nero, di medio e grande formato (e una stampa su alluminio di 80 x 80 cm) fanno parte della serie Radura 2014 - 2016. Sono paesaggi naturali e particolari di piante, di rami, di riflessi sull'acqua o di ombre sul terreno. Sono immagini raffinate e complesse, in cui i bianchi e i neri si declinano in una miriade di toni, attraverso lo sfumato e il fuori fuoco. Queste foto sono materiche, quasi ricami e disegni a inchiostro e acquerello.

Elementi verticali, intrecci di foglie e rami creano patterns visivi, schermi, come se fossero veli intessuti. Lo scatto di una felce, attraverso l’uso della luce, crea una immagine onirica: forse una specie vegetale sconosciuta. Tronchi scuri in primo piano e in verticale sbarrano la strada, come se la stessimo percorrendo nel momento stesso della visione dell'immagine riprodotta. E, ancora, terra, poi acqua e cielo attraverso gli alberi, abbassando la testa e poi sollevando lo sguardo in alto, come in un réportage documentario, una slow motion in sequenza. La macchina fotografica sembra seguire i movimenti del corpo dell'artista nell'impegno del cammino, fino ad arrivare al termine di questa ideale. Una luna piena, anello di luce sullo sfondo buio del cosmo, apre e conclude il percorso, in cui il cerchio perfetto si chiude e tutto ritorna.

La Lichtung, di heideggeriana memoria, è l'uscita dell'uomo verso la luce improvvisa e abbagliante della Radura dopo il cammino nell'ombra del bosco: il luogo dove l'Essere si disvela nella sua verità. Nella dialettica di contrari di cui è intessuto il linguaggio di Claudia Chianese, peso e levità, materia e idea si fondono, per dare corpo a un equilibrio fragile e prezioso tra legno e oro, corpo e mente, ombra e luce.

Genius noci

 
 

TOTUM - 2015 - legno di recupero e ceramica
190x100x45 cm | installazione all'orto botanico di roma in occasione della mostra 'genius noci'

 

immediatamente prima della cima, dove finisce il tronco del grande noce dormiente, da una parte e dall’altra, due elementi circolari, pieni e vuoti, naturalmente scolpiti sulla corteccia. proprio in quel punto sarà allestita l’istallazione di claudia chianese che invita ad un risveglio di consapevolezza. l’opera consiste in un ponte fisico e metafisico gettato tra le due facce del tronco, tra i due lati dell’esistenza eternamente in conflitto: spirito e materia, tangibile e intangibile, luce e ombra, bianco e nero. l’illusoria separazione tra individuale e universale, tra micro e macrocosmo rappresentata dagli elementi circolari pieni e vuoti, viene sanata e trova soluzione nell’unità, nella completezza degli elementi circolari pieni. quindi, come un ponte, all’altra estremità, alcune sedute in paglia indicheranno la possibilità di coinvolgere il pubblico in un’esperienza di meditazione. grazie al contatto con la potenza degli elementi naturali è possibile risvegliare la consapevolezza di come l’individuo sia un tutt’uno con l’universo.

 

foto di tommaso de dona